Trascritto da Roberto Saranga, Settembre 2000
Londra, 25 dicembre 1861
Gli uomini politici del continente, che pensano di avere nella stampa di Londra un termometro dell'umore del popolo inglese, al momento attuale traggono inevitabilmente conclusioni fallaci.
Alle prime notizie del caso Trent l'orgoglio nazionale inglese ha preso fuoco ed il grido di guerra agli Stati Uniti è risuonato quasi da ogni parte. La stampa di Londra, d'altro canto , ha ostentato grande moderazione, e perfino il Times ha dubitato dell'esistenza di un casus belli.
A che cosa è dovuto questo fenomeno? Palmerston non era sicuro che i giuristi della Corona fossero in posizione tale da escogitare qualche pretesto legale per la guerra. Infatti, una settimana e mezza prima dell'arrivo del La Plata a Southampton, i rappresentanti della Confederazione sudista da Liverpool si erano rivolti al gabinetto inglese, avevano denunziato l'intenzione degli incrociatori americani di cacciare Mason, Slidell. e soci dai porti inglesi e di intercettarli in alto mare,e avevano richiesto l'intervento del governo inglese. Seguendo il parere dei consiglieri giuridici della Corona, il governo inglese ha respinto la richiesta. Di qui il tono inizialmente pacifico e moderato della stampa di Londra in contrasto con l'impazienza bellicosa del popolo. Comunque, appena i giuristi della Corona - il procuratore generale e il vice procuratore generale, entrambi membri del gabinetto - hanno scovato un pretesto tecnico per un contrasto con gli Stati Uniti, le relazioni fra il popolo e la stampa si sono capovolte. La febbre della guerra aumentava nella stampa nella stessa misura in cui diminuiva nel popolo. Attualmente una guerra con l'America incontra in tutti gli strati sociali, esclusi gli amici del "re cotone" ed i Krautjunker[1], un'ostilità pari al fragoroso grido di guerra della stampa.
Ma considerate adesso la stampa di Londra! Alla sua testa è il Times, il cui redattore capo, Bob Lowe, prima faceva il demagogo in Australia, dove creava agitazioni per la separazione dall'Inghilterra. E' un membro subordinato del governo, una specie di ministro della Pubblica Istruzione, una creatura di Palmerston. Il Punch è il giullare di corte del Times e trasforma i sesquipedalia verba in scherzi forbiti e caricature senza mordente. Un importante redattore del Punch ha avuto da Palmerston un posto al ministero della Sanità e un appannaggio annuo di mille sterline.
IL Morning Post è in parte proprietà privata di Palmerston, mentre un'altra parte di questa singolare istituzione è stata venduta all'ambasciata di Francia; il resto appartiene alla haute volèe[2] e fornisce le cronache più precise ai lacchè di corte ed ai sarti delle signore. Agli inglesi il Morning Post è quindi noto come il Jenkins, il lacchè della stampa.
Il Morning Advertiser è proprietà comune dei "bettolieri", cioè dei pubs, che oltre alla birra possono vendere anche alcolici. E' anche l'organo dei bigotti anglicani e degli allibratori, gente che fa affari con le corse dei cavalli, le scommesse, il pugilato. Il redattore di questo quotidiano, Grant, che prima faceva lo stenografo per i giornali ed è del tutto sprovveduto sul piano letterario, ha avuto l'onore di esser invitato alle soirèes private di Palmerston. Da allora è entusiasta del "ministro veramente inglese", che allo scoppio della guerra con la Russia aveva denunziato come "agente russo". Si deve aggiungere che i pii patrocinatori di questo giornale da osteria sono guidati a bacchetta dal conte di Shaftesbury, e che Shaftesbury è il genero di Palmerston. Shaftesbury è il papa dei seguaci della Chiesa Bassa, che confonde lo spiritus sanctus con il profano dell'onesto Advertiser.
Il Morning Chronicle! Quantum mutatus ab illo! Per quasi mezzo secolo è stato la voce possente del partito whig e il non sfortunato rivale del Times, ma dopo la guerra dei whigs la sua stella si è offuscata. E' passato attraverso metamorfosi di ogni genere: è diventato un giornale da pochi soldi ed ha cercato di vivere di "notizie a sensazione", come, per esempio, prendendo le difese dell'avvelenatore Palmer. In seguito si è venduto all'ambasciata francese, che, ad ogni modo, si è ben presto dispiaciuta di gettar via il suo denaro. Allora si è dato all'antibonapartismo, ma co risultati altrettanto insoddisfacenti. Infine ha trovato l'acquirente che cercava da tanto tempo in Yancey e Mann - i rappresentanti della Confederazione sudista a Londra.
Il Daily Telegraph è proprietà privata di un certo Lloyd, ed è bollato dalla stessa stampa inglese come il giornale popolare di Palmerston. Oltre a questa funzione esso offre anche una chronique scandaleuse. E' caratteristico che questo Telegraph, all'arrivo della notizia del Trent, per ordini superiori abbia dichiarato che la guerra era impossibile. La dignità e la moderazione impostagli parevano così insolite anche ad esso, che da allora ha pubblicato una mezza dozzina di articoli su tale esempio luminoso di moderazione e di dignità. Comunque appena ha ricevuto l'ordre di cambiare opinione, il Telegraph ha cercato un compenso alla coercizione esercitata su di esso superando tutti i suoi compagni nel levare clamore di guerra.
Il Globe è il giornale governativo della sera che riceve sussidi ufficiali da tutti i ministeri whig.
I giornali dei tories, il Morning Herals e l'Evening standard, che appartengono entrambi alla stessa boutique, sono guidati da un duplice scopo: sfogare l'odio ereditario per le "colonie inglesi in rivolta", e fronteggiare la crisi cronica delle loro finanze. Essi sanno che una guerra con l'America distruggerebbe inevitabilmente l'attuale governo di coalizione ed aprirebbe la strada ad un governo tory. Con i tories al potere ritornerebbero i sussidi ufficiali all'Herald e allo Standard. La conseguenza è che lupi famelici in cerca di preda non potrebbero ululare più forte di quanto facciano questi giornali dei tories alla caccia di una guerra americana e della susseguente pioggia d'oro!
Fra i quotidiani londinesi, gli unici altri giornali degni di nota sono il Daily News ed il Morning Star, che si oppongono entrambi ai tamburi di guerra. Il Daily News è limitato nei suoi movimenti per i contatti con Lord John Russell; il Morning Star, il foglio di Bright e Cobden, ha un'influenza circoscritta per il fatto di essere un "giornale per la pace ad ogni costo".
Per la maggior parte i settimanali londinesi sono semplicemente echi della stampa quotidiana, e son quindi estremamente bellicosi. L'Observer è al soldo del governo; il Saturday Review cerca di fare dello spirito e crede di raggiungere il suo intento affettando una cinica superiorità, inattaccabile ai pregiudizi "umanitari". Per far mostra di bello spirito, gli avvocati, i preti e i maestri di scuola corrotti che scrivono su questo giornale hanno elargito sorrisetti d'approvazione agli schiavisti fin dall'inizio della guerra civile americana. Naturalmente poi hanno suonato le trombe di guerra insieme al Times. Ora stanno già facendo progetti per una campagna contro gli Stati Uniti, dimostrando un'ignoranza da far rizzare i capelli.
Lo Spectator, l'Examiner e soprattutto il MacMillan's Magazine sono da ricordare come eccezioni più o meno lodevoli.
E' palese pertanto che nell'insieme la stampa di Londra - ad eccezione degli organi dei commercianti del cotone, i giornali provinciali offrono un contrasto encomiabile - non rappresenta niente altro che Palmerston, ancora e sempre Palmerston. Palmerston vuole la guerra; gli inglesi non la vogliono. I prossimi avvenimenti mostreranno chi vincerà questo duello, se Palmerston o il popolo. Comunque Palmerston sta facendo un gioco più pericoloso di quello che faceva Luigi Bonaparte all'inizio del 1859.
Die Presse, 31 dicembre 1861
1. Krautjunker, mangiatori di cavoli, è termine dispregiativo per indicare i signorotti di campagna.
2. Alla società.
Ultima modifica 14.10.2000