Eppure

Vladimir Vladimirovic Majakovskij (1913)


Mark up MIA di Clara Statello, Settembre 2008








La via sprofondō come il naso d' un sifilitico.
Il fiume era lascivia sbavata in salive.
Gettando la biancheria sino all' ultima fogliuzza,
i giardini si sdraiarono oscenamente in giugno.

Io uscii sulla piazza
a mo' di parrucca rossiccia
mi posi sulla testa un quartiere bruciato.
Gli uomini hanno paura perchč dalla mia bocca
penzola sgambettando un grido non masticato.

Ma, senza biasimarmi nč insultarmi,
spargeranno di fiori la mia strada, come davanti a un profeta.
Tutti costoro dai nasi sprofondati lo sanno:
io sono il vostro poeta.

Come una taverna mi spaura il vostro tremendo giudizio!
Solo, attraverso gli edifici in fiamme,
le prostitute mi porteranno sulle braccia come una reliquia
mostrandomi a Dio per loro discolpa.

E Dio romperā in pianto sopra il mio libriccino!
Non parole, ma spasmi appallottolati;
e correrā per il cielo coi miei versi sotto l' ascella
per leggerli, ansando, ai suoi conoscenti.
 

 

 



Ultima modifica 11.09.2008